- diavolo
- diavoloA s. m. (f. -a , -essa ) 1 Nelle religioni cristiana ed ebraica, spirito del male e causa del disordine morale e cosmico: le tentazioni del diavolo | Sapere dove il diavolo tiene la coda, conoscere ogni sorta di inganno | Venire a patti col –d, raggiungere uno scopo a forza di compromessi | Andare al –d, andare in rovina, in malora e (est.) togliersi di torno | Mandare al –d, mandare in malora, (est.) levarsi qlcu. di torno in malo modo | Del –d, molto forte, intenso, insopportabile: fa un freddo del –d; avere una fame del –d; SIN. Demonio. 2 Si usa in escl. per esprimere meraviglia, impazienza, ira e sim.: corpo del –d; corpo di mille diavoli! 3 (pleon.) Si usa in frasi esclamative e interrogative: che diavolo vuole costui?; dove diavolo ti eri cacciato? 4 (fig.) Persona vivace, irrequieta | Fare il –d, fare il diavolo a quattro, fare disordine, baccano, confusione. 5 (fig., antifr.) Persona mite e bonaria: un buon diavolo | Un povero –d, persona perseguitata dalla sfortuna. B in funzione di interiez. Esprime meraviglia, impazienza, dispetto, ira e sim.: –d, che confusione! C Nella locuz. agg. e avv. alla diavola 1 Alla peggio, alla disperata: lavoro fatto alla diavola. 2 Pollo alla diavola, tagliato a pezzi e arrostito. ETIMOLOGIA: dal lat. cristiano diabolus, dal greco diábolos, propr. ‘calunniatore’, da diabállein ‘gettare (bállein) attraverso (diá)’.
Enciclopedia di italiano. 2013.